
Un primo passo per la Comunità Energetica Rinnovabile di Cremona
L’Azienda Energetica Municipale del comune di Cremona ha incaricato Cogenera della progettazione definitiva ed esecutiva del più grande impianto fotovoltaico a terra sul territorio comunale. Il nuovo impianto, da più di 700 kWp, costituirà le fondamenta per la creazione di una comunità energetica rinnovabile che coinvolgerà gli edifici pubblici del Comune di Cremona.
Le comunità energetiche rinnovabili, o CER, sono una delle possibili configurazioni di autoconsumo diffuso disciplinate dal TIAD (Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso) che offrono una concreta opportunità per la sostenibilità della comunità a livello territoriale. Grazie al recepimento della direttiva RED2 il perimetro di estensione delle CER diventa l’area urbana sottesa ad una medesima cabina elettrica primaria (MT/AT); inoltre sono ammessi alla configurazione singoli impianti di produzione da FER con potenza fino a 1 MW.
Per il comune di Cremona questo si traduce nella possibilità di costituire una CER che coinvolga all’incirca metà del territorio, essendo presenti due sole cabine primarie a servizio rispettivamente dell’area Est ed Ovest del comune.
Figura 1_le due aree colorate rappresentano il territorio coperto da ciascuna cabina elettrica MT/BT
L’obiettivo principale della CER è quello di fornire benefici ambientali, grazie alla riduzione di emissioni di CO2; economici, grazie all’autoconsumo diretto ed alla valorizzazione economica dell’energia auto consumata da parte del GSE, nonché benefici sociali potendo agire su situazioni di povertà energetica.
L’impianto sarà collocato in un terreno in una zona a carattere industriale in Via Postumia, in questo modo verrà valorizzato un vuoto urbano con il beneficio ambientale di mantenere la permeabilità del terreno.
Prediligendo una ottimale esposizione a Sud la progettazione ha permesso di distribuire nell’area a disposizione 1281 pannelli fotovoltaici sorretti da strutture in carpenteria che consentono di avere una inclinazione o ‘tilt’ ottimale di 35°. I moduli fotovoltaici sono stati selezionati dopo un’analisi comparativa tra i principali produttori presenti sul mercato e avranno una potenza di picco di 580 W, saranno ella tipologia con tecnologia bifacciale e con un’efficienza di generazione del 22,65% ma soprattutto solo lo 0,4% di perdita annuale delle prestazioni dichiarate.
Per la trasformazione della corrente continua in arrivo dalle stringhe in corrente alternata sono stati previsti 5 inverter da 100 kW più due da 90kW; questi grazie alla certificazione IP65 potranno essere installati in esterno al disotto delle strutture di sostegno. Con l’obiettivo di massimizzare la produzione energetica i pannelli saranno connessi a coppie a degli ottimizzatori di potenza grazie ai quali i cali di producibilità derivanti dalle condizioni ambientali (ombre localizzate) non andranno ad interessare intere stringhe di pannelli, ma puntualmente coppie di panelli.
Gli accorgimenti e le scelte progettuali hanno restituito una simulazione di producibilità annuale di circa 988 MWh con un indice di performance di 1331 kWh/kWp e circa 253 tonnellate di CO2 evitate ogni anno.
Matteo Dellanoce